Cappotto interno: il giusto isolamento termico per la casa

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Cappotto interno: il giusto isolamento termico per la casa

Il cappotto interno serve a garantire il corretto isolamento termico e acustico, ed è un valido alleato per prevenire i problemi di muffa. Ecco come deve essere utilizzato e quali materiali prediligere.

Vivere in un abitazione comoda e confortevole è il sogno di tutti. Chi non vorrebbe una casa perfettamente isolata dal punto di vista termico e acustico? Avere un appartamento che sia una comfort zone è semplice se si adottano i giusti accorgimenti.
In questo articolo ci occupiamo del cappotto termico interno, una soluzione davvero efficace per coibentare casa ed eliminare problemi di condensa, muffa e umidità che, ahimè, affliggono spesso le nostre abitazioni. Vediamo subito di che si tratta.

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Cappotto interno vs cappotto esterno

Il termine ci fa subito pensare al cappotto come indumento, e in effetti non è stato scelto a caso. Si tratta infatti di un rivestimento, una protezione per le pareti e il tetto di casa. Così come il cappotto ci isola e ci protegge dal freddo, il cappotto interno assicura un adeguato isolamento termico della nostra abitazione.
L’isolamento è assicurato sia nella stagione invernale, a fronte di temperature molto rigide, sia nei mesi estivi, così da evitare un uso eccessivo dei sistemi di riscaldamento o aria condizionata. I consumi energetici diminuiranno per la gioia delle nostre tasche!

Ad essere precisi quando si parla di cappotto termico e di esigenze di isolamento occorre fare una distinzione tra cappotto interno e cappotto esterno. La differenza sostanziale tra i due sistemi (facilmente intuibile dal nome stesso) sta nel “montaggio” interno o esterno degli strati isolanti. Dovendo fare un confronto, il cappotto esterno è molto più efficace e in grado di correggere i ponti termici, andando a intervenire sui punti più critici di un’abitazione, ma non sempre è realizzabile.

Se l’edificio è di nuova costruzione sarà molto più semplice prevedere un sistema di cappotto esterno. Se invece si tratta di una ristrutturazione bisogna richiedere le dovute autorizzazioni e permessi. Considera anche che se si tratta di un edificio di particolare pregio storico ed estetico, difficilmente si potrà intervenire con la messa in opera di un cappotto esterno.

Col cappotto termico interno invece si va a intervenire all’interno delle mura di casa, senza necessità quindi di richiedere autorizzazioni. Lo svantaggio è sicuramente quello di andare a intaccare lo spazio di una camera o dell’intero appartamento. Il vantaggio è una realizzazione molto più veloce e meno costosa rispetto al cappotto esterno.

Per garantire il massimo isolamento termico questo tipo di intervento deve essere accompagnato dalla sostituzione degli infissi con quelli a bassa trasmittanza.

Vale la pena ricordare che per un lavoro di coibentazione di questo genere si può usufruire delle agevolazioni fiscali con detrazioni al 50% per le ristrutturazioni edilizie.

Come fare un cappotto interno? I materiali utilizzati

I lavori per la posa in opera di un cappotto interno possono essere realizzati su tutta l’abitazione o in alcune stanze della casa. Inoltre specie se si abita all’ultimo piano, anche il tetto può essere oggetto di intervento, oltre ovviamente alle pareti.

Come già specificato, il cappotto interno va a sottrarre spazio agli ambienti, in genere lo spessore dello strato isolante può variare dai 2 cm ai 6 cm massimo.

I materiali utilizzati per creare gli strati isolanti possono essere di tre tipi: naturali, artificiali o minerali.

Materiali naturali. Parliamo di  sughero, fibra di legno, silicato di calcio, fibra di lana, fibra di cellulosa. Sono da preferire per la realizzazione di un cappotto termico interno, in quanto materiali atossici.

Materiali artificiali. Polietilene, schiume di isolanti, fibra di polistirene, poliuretano espanso, maggiormente utilizzati nei cappotti esterni.

Materiali minerali. Lana di roccia o lana di vetro che sono materiali a bassa conducibilità termica.

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Cappotto interno contro condensa e muffa

Come detto in precedenza il cappotto interno è in grado di proteggere l’abitazione dalla formazione di condensa, umidità e muffa. I lavori di realizzazione devono essere accurati e be eseguiti per evitare il problema opposto. Una cattiva messa in opera infatti può far aumentare notevolmente il rischio che si presentino questi problemi. Se il cappotto interno è malmesso e presenta delle falle darà facilmente spazio alla formazione di umidità e muffa. Una soluzione a questo problema è la posa di una barriera al vapore sia sulla parete d’intervento, sia sulle pareti adiacenti.

Cappotto termico fai da te: è possibile?

La risposta è sì, ma è assolutamente necessario avere molto dimestichezza con questo genere di lavori, per evitare che potrebbero danneggiare la tua abitazione. Online e nei negozi specializzati è possibile acquistare infatti dei pannelli termoisolanti già pronti.

Per fare un buon lavoro è importante fare attenzione ad alcuni aspetti:

accostamento dei pannelli: bisogna prestare molta attenzione affinchè non ci siano intercapedini, in questo caso va utilizzata della schiuma isolante a bassa densità.

Posa del collante: errori nella posa del collante può causare a deformazione dei pannelli, creando così delle fessurazioni tra le giunture.

Tassellatura: una errata posa della tassellatura creerà degli spessori maggiori, rendendo visibili i tasselli.

Cappotto termico interno: i prezzi

I costi di realizzazione dipendono molto dal tipo di materiale scelto, i materiali naturali ad esempio sono più costosi rispetto a quelli sintetici, ma molto più sicuri.

Il prezzo dei materiali varia dai 20€ ai 50€ al mq per pannelli isolanti naturali. Se parliamo invece di materiali sintetici si scende dagli 8€ ai 25€ al mq. Il materiale più costoso è il sughero con costi che variano dai 30€ ai 50€ al mq. Dai 10€ ai 30€ al mq per materiali minerali.

A questi va ovviamente aggiunto anche il costo della manodopera.

Immagine By Hasanisawi at Arabic Wikipedia [Public domain], via Wikimedia Commons

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