Regime forfettario per pittore edile: come funziona?
Regime forfettario per pittore edile: come funziona?
Lavori da tempo come pittore edile e vorresti aprire la Partita IVA per essere in regola con il fisco? È questo il momento giusto per avviare una nuova attività: aderendo al regime forfettario, infatti, potrai usufruire di interessanti agevolazioni fiscali.
Come effettuare l’apertura della Partita IVA e come funziona il regime forfettario per chi svolge il mestiere di pittore edile? Scopri di più con questo articolo!
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Quando aprire la Partita IVA per pittore edile?
Il pittore edile (o imbianchino) è colui che si occupa di tinteggiare pareti, muri interni, facciate e infissi, lavorando in proprio o da dipendente presso una ditta specializzata.
Nel primo caso, dopo un breve periodo iniziale, è necessario munirsi di Partita IVA per poter dichiarare gli incassi, versare le imposte e i contributi previdenziali.
Difatti, nonostante esistano strumenti – come la prestazione occasionale – per eseguire piccoli lavoretti anche senza Partita IVA, chi svolge un’attività regolare e continuativa deve necessariamente regolarizzarsi. Per fortuna, i costi di gestione sono molto più bassi di quanto non si pensi, specialmente per chi sceglie il regime forfettario.
Come aprire la Partita IVA per pittore edile?
Aprire la Partita IVA è un’operazione piuttosto semplice, che può essere effettuata in maniera telematica e in poche ore. Tuttavia, la procedura di apertura richiede alcuni passaggi essenziali – come la scelta del proprio Codice ATECO e del regime fiscale – che è meglio affidare ad una figura esperta in questo ambito, come un commercialista.
Gli step per aprire la Partita IVA per pittore edile sono i seguenti:
Apertura della Partita IVA tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate.
Iscrizione al Registro delle Imprese come ditta individuale (modello Comunica).
Scelta del Codice ATECO → Per lavorare come pittore edile o imbianchino, il Codice ATECO da utilizzare è: 43.34.00 Tinteggiatura e posa in opera di vetri.
Scelta del regime fiscale → Attualmente, la soluzione più vantaggiosa è proprio il regime forfettario, che ti permette di ridurre sensibilmente le spese (imposte, costo del commercialista, ecc.) e gestire più facilmente la tua contabilità.
Iscrizione alla Gestione Separata INPS → Necessaria per versare i contributi a fini pensionistici. Nel tuo caso, dovrai iscriverti alla sezione degli artigiani.
Regime forfettario per pittore edile: cos’è?
Il regime forfettario è un regime fiscale pensato per le esigenze dei giovani e delle “piccole Partite IVA”. Il requisito principale per accedervi, infatti, è percepire un reddito annuale non superiore a 65.000 euro (e non 30.000, come accadeva nel 2018).
I cosiddetti forfettari possono usufruire di una tassazione agevolata: un’unica imposta sostitutiva (al posto di IRPEF, IRAP e addizionali) con aliquota fissa al 15%, ridotta al 5% durante i primi cinque anni di attività. Inoltre, grazie all’esenzione IVA, non dovrai né calcolare, né versare o inserire in fattura l’Imposta sul Valore Aggiunto. Pertanto, potrai offrire tariffe più basse, dunque più competitive, rispetto ai tuoi concorrenti.
I vantaggi del regime forfettario per pittore edile
Il regime forfettario per pittore edile dà diritto a numerosi vantaggi. Oltre a quelli già menzionati – tassazione al 15% ed esenzione IVA – potrai beneficiare di:
esonero da studi di settore, esterometro, ecc.;
esonero dall’uso della firma digitale e della fattura elettronica;
contabilità semplificata (non dovrai, ad esempio, registrare le tue fatture, bensì solamente conservarle e numerarle con ordine progressivo).
Inoltre, nel regime forfettario, è più facile prevedere le prossime spese, in quanto tutto viene elaborato su base fissa o, per meglio dire, forfettaria. Ad esempio, invece di inserire voce per voce i costi sostenuti durante l’anno nella dichiarazione dei redditi, questi vengono calcolati secondo una percentuale stabilita dal tuo Codice ATECO.
Nel caso del regime forfettario per pittore edile, le spese sono pari al 33%: pertanto, verserai le tasse e i contributi previdenziali soltanto sulla parte rimanente, che prende il nome di reddito imponibile (fatturato lordo – percentuale spese = redd. imponibile).
Per approfondire, ti rimandiamo a questo articolo dedicato al regime forfettario.
Regime forfettario per pittore edile: tasse e contributi
Arriviamo, adesso, al punto cruciale del nostro articolo, ovvero le spese da sostenere per aprire la Partita IVA da pittore edile. I principali costi consistono in:
Tasse → Pari al 15% (o al 5%) sul reddito imponibile.
Contributi → Pari al 24% sul reddito imponibile (per l’anno 2019).
Ad esempio, un pittore edile che fattura 30.000 euro, verserà:
Tasse → 3.015 euro
Contributi → 4.824 euro
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