Anilina per legno: cosa è e come si utilizza

venature legno

Anilina per legno: cosa è e come si utilizza

Il legno è tra i materiali più apprezzati dagli appassionati di fai da te: esso, infatti, possiede un aspetto naturale e al tempo stesso elegante, suggestive venature e sfumature di vario colore. Molto raffinato, però, è anche il legno dipinto, a condizione che si usino i prodotti giusti. Se ami dedicarti al bricolage una sostanza per te molto utile sarà l’anilina, che allo stato puro, a temperatura ambiente, si presenta incolore. Tramite appositi procedimenti essa viene mescolata con una serie di solventi e trasformata in colorante artificiale: non deve essere confusa con il mordente, composto da una serie di sali che producono colore reagendo a contatto con il legno.
I vantaggi dell’anilina sono numerosi. Piuttosto che coprire le venature del legno, tale sostanza le mette in risalto con un effetto decisamente artistico. Troverai questo metodo molto semplice da impiegare anche se da poco sei entrato nel mondo del fai da te. A seconda della concentrazione di anilina si otterrà un colore diverso, in ogni caso intenso e brillante ma non per questo meno naturale. L’anilina, in più, è nota per la sua elevata stabilità alla luce, fattore che accentua il carattere decorativo dell’insieme.

Come si applica

Per le superfici in legno si consiglia l’anilina diluita in acqua tiepida e demineralizzata, mescolata con estrema cura in modo che nella soluzione non restino dei granuli. È importante che il rapporto sia di 10 grammi di colorante per un litro d’acqua e che la concentrazione di anilina non superi il 4%. Esiste anche l’anilina all’alcool, la quale è però meno indicata per dipingere il legno: il prodotto, in questo caso, potrebbe macchiare il materiale se si effettuano più passate. Inoltre, poiché la velocità di evaporazione dell’alcool è maggiore rispetto a quella dell’acqua, con quest’ultima avrai più tempo per rifinire i dettagli. Ai principianti si raccomanda di fare prima una prova su un pezzo di legno a parte, così da verificare il risultato e non rovinare il complemento d’arredo che si desidera dipingere. Lo strumento più adatto per l’operazione è il pennello, da passare con tratti paralleli e senza mai calcare troppo la mano. Dovrai utilizzare un pennello di dimensioni medie, con setole morbide naturali oppure sintetiche. Se non ti convince il risultato ottenuto non preoccuparti: spesso è necessario eseguire numerose passate prima di essere soddisfatti.

Oltre al pennello, vi sono altri metodi per applicare tale sostanza a una superficie di legno. Alcuni preferiscono impiegare un comune spruzzino per detersivi, svuotato del suo contenuto e riempito con una soluzione di acqua e anilina. Questa tecnica è ottima se vuoi dipingere un manufatto di dimensioni piccole o medie, ad esempio un tavolino da caffè o un soprammobile, mentre è piuttosto scomodo per i complementi ampi come le porte o gli armadi. Lo spruzzino consente di trattare pochi centimetri alla volta e il lavoro diventerebbe inevitabilmente lungo e noioso. In casi del genere, meglio ricorrere al pennello.
Un altro metodo consiste nell’adoperare un tampone, l’ideale per gli oggetti più fragili e delicati e per quelli caratterizzati da particolari intarsi. Il tampone, del resto, è uno strumento spesso usato per le operazioni di restauro perché permette di agire con grande meticolosità. È possibile anche l’applicazione a immersione: il manufatto di legno viene letteralmente immerso in un contenitore riempito con la soluzione, estratto dopo circa un minuto e lasciato ad asciugare su una superficie pulita. Ricorda, soprattutto in quest’ultimo caso, di servirti di un paio di guanti monouso per evitare che la pelle venga a contatto con il colorante. Un ulteriore accorgimento consiste nel pulire con un panno morbido l’oggetto da dipingere prima di procedere, per eliminare eventuali granelli di polvere o tracce di sporco che potrebbero condizionare il risultato finale.

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