Come trasformare una vasca in doccia

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Come trasformare una vasca in doccia

La trasformazione della vasca in doccia è un’operazione sempre più diffusa e apprezzata perché quest’ultima soluzione risulta essere molto più comoda e funzionale.

Perché trasformare una vasca in doccia

Innanzitutto la doccia presenta consumi minori di acqua rispetto alla vasca; inoltre si tratta di un elemento più pratico e semplice da pulire. Al tempo stesso permette di fare il bagno in maniera più veloce perché non occorre aspettare che si riempia la vasca. Un altro aspetto da tenere in considerazione è che la doccia si caratterizza per una maggiore fruibilità. Di conseguenza può essere utilizzata senza problemi anche da anziani e persone con ridotte capacità motorie. In secondo luogo il box doccia occupa uno spazio decisamente inferiore rispetto alla vasca da bagno. Quindi la trasformazione della vasca consente di recuperare numerosi centimetri che possono essere sfruttati in altro modo oppure per muoversi in maniera più agevole. Infine è possibile strutturare l’intervento in base alle proprie esigenze perché sul mercato si trovano piatti doccia molto differenti sia per forma, materiali e dimensioni (alcuni possono essere usati contemporaneamente da due persone), così come colonne e soffioni attrezzabili in vario modo. Ad esempio, se lo si desidera, si può trasformare la vasca in una cabina doccia comfort con idromassaggio e cromoterapia.

Come trasformare la vasca in doccia

Nelle abitazioni più moderne si tende ad avere solo il box doccia, mentre in quelle più datate in genere all’interno del bagno è presente soltanto la vasca. Proprio per questo motivo sempre più persone scelgono di trasformare la vasca da bagno in doccia. Si tratta di un’operazione che si può effettuare con minimi interventi e con una spesa minima. Ci si può affidare a un’azienda del settore oppure procedere con il fai da te perché i lavori non richiedono grandi competenze e notevoli capacità manuali. Così non sono necessari idraulici e piastrellisti per trasformare la vasca in doccia. Soltanto se le tubature sono troppo usurate, si consiglia di rivolgersi a un professionista. In genere i lavori durano circa 8 ore e si basano su fasi ben precise di lavorazione. Soltanto in questo modo il risultato è funzionale e a regola d’arte.

Il fai da te risulta essere una modalità di intervento molto apprezzata perché si consente di risparmiare in maniera considerevole sui costi. Infatti si evitano le spese di manodopera. Il bagno è uno degli ambienti domestici che più spesso sono oggetto di soluzioni fai da te, anche per quanto riguarda i complementi d’arredo e i sanitari. Per poter effettuare questo intervento è fondamentale avere tutto il materiale necessario e l’attrezzatura adatta. Si consiglia di stilare una lista per evitare di tralasciare qualcosa.

Gli attrezzi fondamentali sono:

  • la livella a bolla. Possono essere elettroniche oppure molto semplici. Le prime hanno un costo maggiore, che può arrivare fino a 50 euro per quelle più performanti;
  • una pistola per applicare il sigillante. I modelli hanno prezzi variabili e si consiglia di scegliere un prodotto di buona qualità. Infatti se si utilizza una pistola non adatta, possono rimanere delle zone scoperte e quindi è probabile che si verifichino infiltrazioni. I prezzi si aggirano sui 40-50 euro;
  • sigillante specifico per bagno oppure per cucina. Si consiglia di utilizzare i sigillanti siliconici perché garantiscono un’elevata tenuta all’acqua e durano a lungo nel tempo. Hanno un costo di circa 20 euro;
  • piatto doccia. I prezzi variano notevolmente a seconda del modello che si sceglie. Infatti in commercio si trovano soluzioni molto diverse tra loro per quanto riguarda il materiale, la qualità e Si va da un minimo di 60 euro fino a oltre 400 euro;
  • la colonna doccia con doccino. I modelli possono essere ampiamente accessoriate oppure molto semplici. Queste ultime sono le più economiche e si trovano a circa 70 euro. Le soluzioni più performanti sono dotate di dispositivi per regolare la temperatura, idromassaggio, sediolino, radio subacquea oppure collegamento Bluetooth per lo smartphone. Di conseguenza i costi possono superare anche i 300 euro;
  • la cabina doccia, che può andare da 200 euro fino a un massimo di 700-800 euro. A seconda del materiale usato, della qualità del modello e degli accessori. Anche in questo caso è bene fare attenzione alla qualità per evitare che il risultato sia poco performante oppure non adeguato alle proprie esigenze. Si ricorda che la scelta del box doccia determina anche lo stile e l’atmosfera del bagno. Le soluzioni in cristallo sono più eleganti, raffinate e caratterizzate da un design moderno, oltre a essere molto durature, resistenti e belle da vedere. Al tempo stesso hanno un costo mediamente più alto rispetto a modelli simili in altri materiali. Invece la cabina doccia in acrilico è più economica (costo medio 130 euro), tuttavia la struttura è meno durevole.

Le fasi della trasformazione della vasca

La trasformazione della vasca da bagno in doccia prevede diverse fasi per poter realizzare un lavoro a regola d’arte:

  1. togliere la vasca dal suo alloggiamento. Bisogna smontare i rubinetti e rimuovere la vasca utilizzando un martello oppure un arnese da taglio (un coltellino oppure un raschietto) per eliminare il sigillante che la teneva in posizione. Si tratta di un’operazione molto delicata che deve essere eseguita con precisione per evitare di danneggiare le piastrelle. Dopo aver rimosso tutti i detriti di intralcio e pulito l’area con un panno è possibile sollevare la vasca;
  2. la seconda fase prevede la pulizia accurata del fondo su cui viene posizionato il piatto doccia;
  3. la terza fase consiste nella preparazione della platea, ricoprendo con sigillante l’intera area occupata in precedenza dalla vasca. Si usa la pistola per essere certi di coprire tutta la superficie e avere un adeguato piano d’appoggio per il piatto doccia. Si inserisce nella pistola il tubo di stucco nella pistola e si applica il materiale lungo l’intero perimetro premendo contemporaneamente il grilletto. Se non si ha molta pratica nell’uso di questo attrezzo, è bene applicare lungo il perimetro due strisce di nastro adesivo, così da avere maggiori riferimenti per l’applicazione. Quindi si ricopre l’intera area compresa nel perimetro;
  4. si sostituisce lo scarico con uno nuovo adatto a una doccia;
    si posiziona il piatto doccia nel suo alloggiamento dopo aver controllato che l’applicazione del sigillante sia avvenuta perfettamente. In caso contrario bisogna rifare il lavoro per evitare che si verifichino perdite d’acqua con il passare del tempo. Quindi si collega il nuovo scarico al piatto doccia;
  5. la quinta fase prevede l’istallazione della cabina doccia usando un avvitatore e un trapano. È fondamentale seguire passo dopo passo le istruzioni riportate nel libretto allegato al modello perché il procedimento può comportare alcune differenze a seconda del tipo di prodotto scelto e del materiale utilizzato. Innanzitutto gli elementi adiacenti alle pareti vengono posizionati così da poter tracciare sul muro i segni corrispondenti ai fori già presenti sulla cabina doccia impiegando un pennarello. In questo modo si hanno i riferimenti necessari per poter creare dei buchi con il trapano, facendo molta attenzione durante il procedimento. Infatti risulta essere un’operazione molto delicata perché si dovranno sostituire le piastrelle del rivestimento murario in cui si formano delle crepe, allungando i tempi di lavorazione e aumentando le spese da affrontare. Quindi si inseriscono nei fori i tasselli e le rispettive viti;
  6. l’installazione della colonna con il doccino. Anche in questo caso occorre creare i fori con il trapano e usare l’avvitatore per il montaggio, tuttavia è imprescindibile l’impiego di una livella a bolla per essere certi che l’elemento sia perfettamente perpendicolare al pavimento. Prima di fissare la colonna si deve verificare che la distanza degli attacchi sul nuovo miscelatore corrisponda alla distanza tra il tubo dell’acqua calda e quello dell’acqua fredda. In caso contrario, si devono applicare dei raccordi per permettere l’erogazione dell’acqua. L’intera operazione di montaggio della colonna deve avvenire con il supporto della livella a bolla. Si consiglia di segnare con un pennarello sulle piastrelle i punti dove fare i buchi con il trapano e di applicarvi un pezzo di nastro adesivo. Si tratta di un accorgimento studiato per evitare che il trapano scivoli sulle mattonelle e crei danni antiestetici. Quindi si inseriscono i tasselli e si avvita la colonna alla parete per poi collegarla al miscelatore impiegando apposite guarnizioni;
  7. la settima fase risulta essere facoltativa e consiste nell’installazione degli eventuali accessori del box doccia.

Le spese

Quando si valuta come trasformare una vasca in doccia si devono tenere in considerazione anche i costi di questa procedura. Infatti l’ammontare delle spese è molto variabile e dipende da numerosi fattori. Di conseguenza occorre considerare i materiali utilizzati e la tipologia di lavori che si vogliono mettere in atto. Proprio per questo motivo i costi vanno da un minimo di 400 euro fino a un massimo di oltre 2.500 euro. Tra gli elementi che influiscono maggiormente sulla spesa finale ci sono i materiali del box doccia e del piatto doccia. Si deve comunque tenere a mente che in base a quanto stabilito dalla Legge di Stabilità è possibile detrarre parte dei costi sostenuti per la trasformazione della vasca da bagno in una doccia. Infatti questi interventi rientrano nel Bonus Ristrutturazioni e l’agevolazione fiscale consente di detrarre dalla dichiarazione IRPEF il 50% delle spese per l’acquisto dei materiali e per la loro messa in opera. L’importo detraibile viene ripartito in 10 rate annuali di pari importo. Per poter accedere a questo beneficio fiscale è necessario rispettare alcuni requisiti previsti per legge. Innanzitutto la detrazione riguarda gli interventi eseguiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018. In secondo luogo l’acquisto dei materiali, della colonna con doccino, del box e del piatto doccia devono essere effettuati con metodo tracciabile, cioè un bonifico bancario oppure postale. Presso gli sportelli postali e in filiale si trovano i moduli precompilati nei quali si devono inserire il codice fiscale del beneficiario del bonus, il codice fiscale oppure la partita IVA del soggetto che riceve il bonifico e la causale con il riferimento alla norma che disciplina la detrazione. Inoltre occorre conservare tutta la documentazione (ricevuta del pagamento e fatture) per almeno 10 anni, così da poter essere presentata in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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