Potatura ortensie: quando e come farla

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Potatura ortensie: quando e come farla

L’ortensia appartiene alla famiglia delle Hydranceracee, piante originarie della Cina ed importate in Europa intorno al 1800.
Si tratta di una pianta arbustiva legnosa con larghe foglie verde chiaro ed infiorescenze sferiche chiamate combi, di colore bianco, rosa, viola, azzurro; la differente tonalità cromatica dei fiori dipende dal pH del terreno di coltura.
Predilige un clima temperato e teme soprattutto il caldo, infatti la sua esposizione ideale richiede una mezza ombra senza esposizione diretta alla luce solare; l’irrigazione deve essere generosa ma non ristagnante, pertanto è consigliabile utilizzare un terreno a componente sabbiosa.

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Quando potare le ortensie

L’ortensia è una pianta con bellissimi fiori che, secondo la tradizione, deve il suo nome a quello della donna amata infelicemente dal naturalista che la importò in Europa dalla nativa Cina.
Se possiedi queste piante e desideri mantenerle al meglio devi informarti sulla loro potatura, operazione indispensabile e da eseguire con abilità in quanto esse crescono velocemente e tendono ad assumere forme spesso non idonee alla loro specie, allargandosi eccessivamente alla base.
Il periodo migliore per la potatura è tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, quando la fioritura è terminata ed è in atto la fase di riposo vegetativo, ma può essere anche la primavera, prima dell’inizio della stagione calda.
Puoi potare le ortensie tra fine agosto e la prima decade di settembre, sempre a patto che la stagione non sia particolarmente afosa.
È sempre meglio che tu non effettui tale operazione su piante troppo giovani, prima dei tre anni, per non eliminare rami che devono ancora svilupparsi pienamente; ricorda di non intaccare quelli che devono fiorire nei mesi successivi poiché potresti rovinare la pianta.

Come potare le ortensie

Esistono due varietà di ortensie, arbustive e rampicanti, che fioriscono con differenti modalità; infatti mentre le prime fioriscono su rami giovani e nati nell’anno in corso, le seconde lo fanno su rami dell’anno precedente.
Prima di procedere alla potatura cerca di sapere quale sia il genere della tua pianta per non procedere in maniera sbagliata; devi infatti eliminare unicamente quei rami che hanno già prodotto fioritura per lasciare spazio a quelli che devono ancora fiorire.
A questo punto, dopo esserti munito di cesoie adatte, puoi iniziare a tagliare i rami vecchi a circa 25-30 centimetri dal suolo, distanziandoti di almeno due centimetri dalle gemme, da cui nasceranno successivamente i rami nuovi che fioriranno nella primavera seguente.
Se ti accorgi che la pianta è particolarmente debole, con ogni probabilità è utile una potatura radicale; in tal caso devi procedere tagliando tutti i rami alla base, ma ricorda che saranno necessari almeno due anni perché l’ortensia sia in grado di fiorire.
Procurati delle cesoie ben affilate poiché è indispensabile eseguire tagli netti senza schiacciare i rami carnosi, che potrebbero morire; inoltre ricorda di disinfettare le lame prima di ogni operazione per non diffondere eventuali parassiti.
I rami mal tagliati oppure schiacciati possono trasformarsi in un habitat ideale per molte specie di microrganismi dannosi che impedirebbero la fioritura successiva.
Cerca di 15 ed i rami secchi, tagliandoli alla base, per pulire ed alleggerire la pianta e soprattutto per consentire un migliore afflusso d’aria.
Dato che i fiori di ortensia sono piuttosto pesanti, sarebbe utile che lasciassi qualche ramo robusto su cui si possano appoggiare quelli più fragili, per evitare che la pianta crolli sotto il peso dei suoi stessi fiori.

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